|
|
|
GLI ITALIANI E LA POLITICA INTERNAZIONALE
|
|
|
A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, aumentano
tra gli italiani i timori di una crisi economica legata alla guerra e
alla crisi energetica, così come l’incertezza circa l’esito del conflitto,
mentre la paura della pandemia arretra. Ma c’è anche altro che scorre,
sottotraccia. Come il progressivo ma continuo allontanamento tra la Cina e
l’Occidente. O l’ambivalenza verso l’Ue: da un lato minore fiducia nel
Parlamento europeo a causa del Qatargate, dall’altro voglia di investire
in un esercito unico europeo.
Giunto ormai al suo nono anno, il sondaggio ISPI realizzato
da IPSOS rivolge agli italiani alcune domande chiave sulla politica
internazionale degli ultimi dodici mesi. Cosa pensano gli italiani degli eventi
cruciali dell’ultimo anno e dei trend di fondo della politica internazionale?
Quali sono le principali minacce per l’Italia? E come giudicano gli
italiani i rapporti con i principali partner europei e internazionali?
|
|
|
1. Minacce, Italia: torna lo spettro
della crisi economica, crolla la pandemia
|
|
|
|
Persino nell’anno dell’invasione
russa dell’Ucraina, il conflitto viene indicato solo come terza minaccia per
l’Italia (8% delle preferenze). Cresce tuttavia la paura di una nuova crisi
economica (dal 43% del 2021, dato minore di sempre, al 52% di oggi), che
riflette con ogni probabilità le conseguenze del conflitto e della crisi
energetica. Crolla invece la percezione che la pandemia sia ancora una
importante minaccia per l’Italia (dal 19% al 3%).
|
|
|
2. Alleati nel mondo: è il momento
delle scelte (di campo)
|
|
|
Quello del dopo-invasione è un
mondo sempre più polarizzato e diviso in blocchi. Quando agli italiani si
chiede se alcuni attori o paesi siano o meno un alleato dell’Italia nel mondo,
le opinioni si fanno sempre più nette.
NATO, UE e Stati Uniti vengono
percepiti come alleati da almeno il 60% degli italiani, con UE e Usa in
crescita rispetto alle rilevazioni precedenti, e la NATO che raccoglie
addirittura maggiori consensi rispetto all’Unione europea (64% vs 62%). Crollano,
invece, le percezioni di “alleanza” nei confronti di Cina e Russia. Quelle
verso Pechino erano in forte calo già nel 2021, e proseguono oggi la
loro discesa (dal 36% del 2020 al 16% attuale). Quelle verso Mosca, che nel
2021 avevano conosciuto un calo più moderato, oggi crollano (dal 28% del 2021
scorso al 10% di quest’anno).
|
|
|
3. Russia, la bestia nera del mondo
|
|
|
Ultima come possibile alleato, la
Russia compie invece un balzo in avanti come prima minaccia per il mondo. In
salita di ben cinque posizioni, Mosca è indicata come maggiore minaccia da
oltre un terzo degli italiani (36%, quasi quintuplicato rispetto all’8%
degli anni precedenti).
Scende al secondo posto la Cina,
che solo l’anno scorso gli italiani indicavano come maggiore minaccia (dal 34%
al 13%), non lontana dagli Stati Uniti (in crescita dal 9% al 13%). Crolla
invece l’interesse per i Paesi “minori”, persino quelli come l’Iran in
preda a sconvolgimenti interni (sceso dal 19% al 6%) e la Corea del Nord (dal
14% al 5%).
|
|
|
4. … ma bisogna diffidare anche di Pechino
|
|
|
Malgrado la Russia occupi i
pensieri di molti, tanto da scalzare Pechino nella classifica delle minacce per
il mondo, a una domanda diretta su Pechino gli italiani paiono concordi: tra
chi esprimere un parere, più di tre quarti (78%) sostengono che la Cina non sia
affidabile.
Per questo motivo gli italiani si
trovano d’accordo con la decisione del Governo italiano di imporre maggiori
controlli sanitari per le persone che arrivino in Italia dalla Cina. Solo
una piccola minoranza (10%) ritiene la Cina un partner affidabile, mentre una
simile proporzione di cittadini (12%) non è d’accordo con maggiori controlli
sanitari perché ritiene che la pandemia sia finita, e non perché pensi
sia giusto fidarsi di Pechino.
|
|
|
5. Ucraina: sempre meno certezze
|
|
|
Sul conflitto russo-ucraino, gli
italiani concordano principalmente su una cosa: l’incertezza che lo circonda.
Se lo scorso aprile, a meno di due mesi dallo scoppio del conflitto, erano
esattamente uno su quattro (25%) le persone che non avevano un’opinione sul
suo possibile esito, oggi questa quota è salita a uno su tre (33%).
Scende invece la quota di persone
che crede che il conflitto potrebbe essere risolto attraverso un accordo di
pace (dal 44% al 31%), che tuttavia rimane l’opzione più probabile per chi
sceglie di prendere posizione. Sale la quota di italiani che ritiene che il
conflitto possa condurre a un colpo di stato in Russia (dal 10% al 16%).
|
|
|
6. … salvo che sull’ingresso in UE
|
|
|
C’è tuttavia una cosa sulla quale
gli italiani sembrano concordare: l’Ucraina dovrebbe, presto o tardi,
entrare a far parte dell'Unione europea. Tra gli italiani che esprimono
un’opinione a riguardo, esattamente due su tre (67%) sono per il sì.
All’interno di tale posizione
prevale, tuttavia, la convinzione che l’Ucraina dovrebbe attendere un certo
tempo prima di fare il proprio ingresso (38%) rispetto a chi ritiene che
Kiev dovrebbe essere accettata subito all’interno del più importante consesso
europeo (29%).
|
|
|
7. Il Qatargate “sfiducia” il
Parlamento europeo
|
|
|
Dopo lo scandalo Qatargate, la fiducia
degli italiani nel Parlamento europeo sembra essere molto diminuita. Solo
per l’11% di loro il Parlamento europeo non avrebbe perso credibilità in
seguito allo scandalo, mentre per 4 italiani su 10 il PE avrebbe perso
“totalmente” la propria credibilità (41%).
|
|
|
8. Difesa: l’unione fa la forza
|
|
|
Sulle questioni di difesa, gli
italiani si schierano in maniera nettamente favorevole a un rafforzamento
militare (l’83% di loro sostiene che si debba fare qualcosa). Ma una forte
maggioranza assoluta di italiani (62%) ritiene si debba lavorare in ambito
multilaterale. Prevale, in questo senso, chi ritiene sia meglio investire
nella costruzione di un esercito unico europeo (34%) rispetto a chi
preferirebbe rafforzare la cooperazione nell’ambito della NATO (28%).
|
|
|
ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale
|
|
|
Via Clerici, 5 - 20121 Milano
|
|
ispi.segreteria@ispionline.it
|
|
|
|